In base al "Catalogo dei vitigni attualmente coltivati nella provincia di Torino" del 1877, è possibile stabilire quale fosse la base ampelografica dei vini prodotti nell'area di Pomaretto e Perosa Argentina.
In queste zone erano principalmente coltivate le seguenti cultivar:
- a bacca nera:
avanà, nei tipi rosso, nero, grosso e piccolo
avarengo, con la varietà grossa
berla 'd crava, beuna nera, doux d'Enry, lambrusca e lambruschina nera, mogissan, montanara, nerettino nero corvia rossa, pellaverga, dolcetto, perveiral nero, vernaccia nera, plassa, tadone, brunetta., ...
- a bacca bianca:
bianchetto (blanchet), perveiral bianco, priè bianco, chasselas, lignenga, malvasia, moscatello, moscatellone, bolano, ...
vitigni buona parte dei quali ancora presenti oggi.
Indagini recenti hanno permesso di individuare la presenza di 10 - 15 vitigni autoctoni o decisamente rari; di questi solamente tre sono le varietà base per la produzione del vino Ramìe:
- avanà, sempre presente, rustica e di buon vigore vegetativo, a grappoli allungati di colore blu scuro non sempre uniforme;
- avarengo, molto vigoroso e generalmente poco produttivo (da qui il nome), dalle uve decisamente zuccherine;
- neretto, noto con innumerevoli nomi tra cui Bourgnin, Nebbiolo di Dronero, ecc. ma ora riconosciuto come chatus; è vitigno rustico e vigoroso che fornisce un'uva ricca di estratto e di colore;
Nei vigneti sono ancora presenti numerosi altri vitigni, tra cui: la lambrusca vittona (varietà non ancora autorizzata), poco vigorosa, dai grappoli di un caratteristico colore turchino (blu carta da zucchero) per l'abbondante copertura pruinosa;
il becuet (la berla 'd crava, per la particolare forma dell'acino), la plassa, il gamay, ecc.
I vitigni della tradizione piemontese come dolcetto, barbera, freisa, ecc. si sono diffusi in zona solamente in epoca post-fillosserica.